Quella notte penso che m'addormentai di colpo.. spaventata.. senza nemmeno accorgermene..
La sveglia è suonata e ho avuto come la sensazione che il mio corpo però non si volesse alzare. Ma non per pigrizia.. era come se avessi male ovunque.
Un dolore sordo, forte, alle gambe, ai polmoni e dentro allo stomaco. Mi sentivo bruciata viva da dentro, e non sto esagerando.
Come se avessi respirato fumo, come se avessi corso per ore senza ossigeno.
Tutto in un lampo mi tornò alla mente, mi sono data uno schiaffo in faccia per scacciare i pensieri e mi sono alzata.
Sono andata in bagno, mi sono guardata allo specchio, il viso spento, pallido.
Ho bevuto un caffè in silenzio, a mente spenta, fissando il vuoto. La bici sembrava più pesante stamattina, e il cielo sopra Soest aveva qualcosa di sbagliato.
Al Flash Bar il solito casino.
Clienti, cappuccini e pettegolezzi.
Io? Io ero lì, ma non completamente.
Tutte le volte che mettevo un piede a terra per fare un passo mi sembrava di camminare su vetri roventi.
"Non è possibile"
"È stato solo un sogno"
Ma il corpo non mente mai, e stamattina il mio stava piangendo un dolore che non m'apparteneva.
Poi.. la televisione accesa, solito notiziario, solitamente non lo ascolto mai, ma questa volta il discorso richiama la mia attenzione:
"Terribile incidente durante questa notte, alle 00:50, sulla strada principale di Soest.
Una donna ha perso il controllo del suo veicolo sopra una curva bagnata, schiantandosi contro un albero.
Il marito, seduto accanto, è rimasto intrappolato tra le lamiere ed è morto tra le fiamme.
Lei, in stato di shock, è riuscita ad uscire ma ha riportato gravissime bruciature alle gambe.
Alcuni testimoni raccontano che tutto quello che sentivano era la donna che gridava aiutami, cercando di liberarlo."
Mi fermo. Il vassoio mi tremava dalle mani. Per un attimo ho risentito quel dolore dentro di me, come una sensazione sfocata.
Inizio a pensare.. "00:50. Io mi sono coricata alle 00:48, perché è stata l'ultima cosa che ho visto prima di posare il cellulare. Ho chiuso gli occhi. E poi, quella scena.. la strada umida, l'odore di fumo, di ferro. Le gambe che bruciano.
Non può essere solo una coincidenza. Non lo è."
Mi sento mancare.
Il notiziario prosegue. Meteo. Politica.
Ma io sono ferma lì, a quel minuto preciso, dalle 00:48 alle 00:50.
Ripenso mentalmente ogni dettaglio di quelle scene. Ogni sensazione.
"Il sogno non è stato un sogno.
Non un'immagine. Non un simbolo.
L'ho vissuto.
In tempo reale.
Secondo per secondo.
Il mondo sta sanguinando.. e quando sanguinerà troppo io ne sarò il suo eco."
E da oggi ho avuto la conferma che tutto è iniziato, di nuovo, un'altra volta ancora..

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