All'inizio pensavo fosse solo sensibilità.
Quelle emozioni che arrivano così, all'improvviso, senza un motivo.
Una tristezza strana, fuori posto.
Una sensazione di mancanza che non sapevo da dove venisse.
Poi ho iniziato a notare cose che non erano mie.
Un mazzo di chiavi con un portachiavi rosso.
Una tazza rotta.
Il suono di una sedia che veniva spostata sul pavimento.
Ogni volta che succedeva, mi fermavo.
Era come se il tempo rallentasse, e io finissi dentro una vita che non era la mia.
Non durava tanto.
Un attimo, un paio di respiri.
Ma bastavano per lasciarmi addosso qualcosa.
E quella cosa.. restava con me.
I ricordi degli altri non sparivano. Le loro emozioni, le loro frasi, le loro immagini..
entravano nei miei sogni.
Nella mia testa.
A volte anche nelle mie decisioni.
Una volta mi sono messa a piangere ascoltando una canzone che non avevo mai sentito.
Un'altra volta ho sentito l'odore di gelsomino su una sciarpa che non era mia.
Ho iniziato a pensare che forse c'era qualcosa che non andava in me.
Che magari era tutto frutto della mia immaginazione.
Ma non era così.
Perché ogni volta che succedeva, tutto sembrava.. troppo reale per essere inventato.
Non ho mai capito davvero il perché.
Ma sento che non è casuale.
E ultimamente ho paura di una cosa:
che uno di loro, prima o poi, decida di restare.
O che io non riesca più a capire chi sono davvero.
Ora però sono passati anni.
Sono cambiata. Sono cresciuta.
E anche se questa cosa continua a succedermi, ora la riconosco.
So quando sta per arrivare. So distinguere ciò che è mio.. da ciò che non lo è.
O almeno, ci provo.
Ma sento che non posso continuare a ignorarlo.
Devo capire.
Devo sapere perché accade.
E cosa si nasconde davvero.. dietro queste memorie.
Perché?

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