mercoledì 30 luglio 2025

Capitolo III ~ Rivelamenti (pt.2)


Il coltello si solleva.

Evelyn respira.
Io trattengo il fiato, vado nel panico.

Ma poi succede...

La sagoma svanisce davanti ai miei occhi.
Non cammina, non scappa.
Si dissolve.

Evelyn si muove nel sonno, ignara.

E io sono ancora lì, con le mani tremanti.
Ma non era un sogno.
Non era qui.
Ma è successo.

Da qualche parte, una donna dormiva.
E in quell'esatto istante, un coltello l'ha colpita.

Io non ho provato quasi nulla di lei...
perché dormiva beatamente, e quando l'hanno colpita dev'essere morta sul colpo.

Dopo quella scena ho richiuso la porta della mia camera, mi sono rannicchiata sotto le coperte come una bambina.
La mia testa non smetteva più di pensare al motivo di tutto questo.

Un dono?
Un'eredità?
O forse sono solo pazza, e lo sto manifestando così?

Mentre penso, mi dico anche che non dirò nulla a Evelyn di ciò che ho visto.
La spaventerei e basta.

Prendo una pillola per dormire.
Chiudo gli occhi.
Quella scena mi ha lasciata davvero turbata.

"Chissà chi era... chissà dov'era... però almeno non ha sofferto."

Mi addormento così. Con tutte quelle domande addosso.

E in un attimo arriva il mattino.

- Svegliaaaa dormigliona, sono quasi le undici!

Sento le sue urla nell'orecchio, e come si fa a non svegliarsi di soprassalto con la tachicardia già pronta?

Mi alzo.
Evelyn m'aveva aspettata per colazione.

Mangiamo qualcosa e parliamo un po'.
Poi lei dice:

- Ora però devo andare, alle tredici inizio a lavorare. Grazie per l'ospitalità e per la colazione.

Ci abbracciamo e ci baciamo sulla bocca, come abbiamo sempre fatto per salutarci.

L'accompagno alla porta.
La saluto con la mano mentre scende le scale.

E proprio mentre la saluto, mi viene in mente qualcosa.

Qualcosa che lì per lì non so nemmeno io bene che cos'è.

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