martedì 5 agosto 2025

Capitolo VI ~ Speranza e non


Lunedì mattina. Ore 10:55.

Sento l'orologio tichettare così forte che mi viene voglia di prenderlo a calci, forse sarebbe anche un piccolo modo per sfogarmi.

Questi cinque minuti sono i più interminabili della mia vita. Evelyn mi ha chiesto se volevo che m'accompagnasse, ma le ho detto che non era il caso.

10:58. Spero almeno che il dottore sia puntuale. Nel frattempo gioco con una ciocca dei miei capelli, non riesco a stare ferma per l'agitazione. Tra poco non so nemmeno io cosa dirgli una volta entrata in studio.

Un cigolio mi fa alzare la testa di scatto. La porta dello studio si apre e ne esce un uomo molto alto, con un lungo camice bianco classico ma con una faccia che non mi piaceva per nulla.

- Signorina Mayra?

- Eccomi dottore

- Prego, si accomodi pure dove più le aggrada, io sono il dottor Kepler

- Per favore possiamo darci del tu? Mi metterebbe più a mio agio dottore

Mentre gli stringo la mano

- Nessun problema, allora Mayra dimmi, perché hai voluto contattarmi?

A quella domanda inizio ad agitarmi come non mai.
Inizio a sudare e tutto attorno a me si stava facendo più strano, offuscato.
Ho deglutito, e l'ultima cosa che ricordo è che stavo per iniziare il discorso e poi.. il nero.

Quando ho riaperto gli occhi la prima cosa che ho visto è stato il soffitto bianchissimo e poi ho sentito la voce di Kepler

- Direi che la seduta per oggi termina qua

Mi aiuta a mettermi seduta, un mal di testa fortissimo

- Dottore non so cosa sia successo esattamente..

Ma prima che mi lasciasse finire

- Glielo dico io signorina, anche se non sei riuscita a dire una parola, io essendo un medico di questo settore penso d'avere già intuito qualcosa, anche se non hai aperto bocca. Il fatto che appena t'ho posto la domanda diretta ti sei sentita male è stato un sovraccarico del tuo subconscio che ha cercato, in qualche modo, di proteggersi per non tornare ad un preciso momento. Però direi di affrontare questo discorso nella prossima seduta, perché io adesso ti vedo molto scossa e non mi sembra il caso di continuare per oggi

- Sì, lo credo anch'io, grazie dottore.. pensavo che come prima seduta andasse un po' meglio

- Non scoraggiarti Mayra, è la cosa più importante. Fissiamo l'appuntamento per la prossima settimana, sempre lunedì alle 11

Saluto il dottore, ed esco dalla stanza, ancora più scossa di prima. Continuo a domandarmi cosa mi sia capitato quando m'ha semplicemente chiesto di cosa gli volevo parlare.
Cerco di trovare una spiegazione a tutto questo ma ogni volta le cose s'incasinano sempre di più.

Esco dalla struttura, ma non ho voglia d'andare a casa subito, così opto per fare un giro e schiarirmi le idee, cosa impossibile per me in questo momento.

Passeggio, lenta, guardo il cielo e gli faccio qualche domanda che mi viene lì sul momento.
Mi metto a pensare un po' a tutto.
Se solo la mente stesse un po' zitta sarebbe già un aiuto in più!

Prendo il telefono e scrivo un messaggio ad Ev "diciamo che non m'aspettavo una seduta del genere dal dottore", lei subito risponde con "che cosa intendi? Spero in qualcosa di positivo almeno! Ho ancora mezz'ora da stare a lavoro, appena finisco ti chiamo e ci vediamo così mi racconti tutto". Le rispondo che l'avrei aspettata.
Ho passeggiato ancora un po' per far passare quella mezz'ora.

Mi guardo un po' attorno per cogliere qualche particolare che magari m'è sfuggito del paese. Vedo un po' di fiori colorati, mi fermo a guardare il fiume e a scattare qualche foto, bellissimo oggi il panorama.

Mezz'ora ormai è passata e io non sono una persona molto paziente.

All'improvviso sento una fitta atroce allo stomaco, alla testa, a tutto il corpo.
Vedo solo un flash di un mucchio di sangue su una strada.
Ma stavolta c'è qualcosa di diverso. Sento che c'è troppa connessione con questa persona, chiunque essa sia e il dolore è cento volte più forte delle altre volte.
Mi accascio a terra e mi viene in mente solo un pensiero..

"Evelyn..?"

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