mercoledì 27 agosto 2025

Capitolo XII ~ Frammenti


Apro gli occhi, guardo la sveglia e noto che sono le 7:57 del mattino. Fortunatamente ancora presto.

Mi giro e lo vedo lì.. ancora che dorme come fosse un bambino..

Inconsciamente inizio ad ammirare le sue curve, la riga del suo collo..
della sua mascella..
del suo petto..
le sue mani appoggiate sulla pancia..
e all'improvviso sento qualcosa dentro di me che non ho mai sentito prima, un batticuore velocissimo..

Torno alla realtà e penso "non so come sia possibile.. io e lui.. lui e io.. e quello che sto sentendo dentro così forte.. ma che roba strana sta succedendo.."

Mi giro rivolta a pancia in su e guardo il soffitto.

- Buon giorno eh

Mi giro di scatto e la prima cosa che penso è "ma quant'è bello?"

Cambio immediatamente pensiero.

- Ehi buon giorno anche a te

Mentre mi metto su un fianco verso di lui e lo guardo.

- Beh Mayra.. non m'aspettavo questo, dopo così tanti anni che ci conosciamo.. è stato.. inaspettato e bellissimo

- Che sia stato inaspettato, quello è sicuro

- E che sia stato bellissimo?

Resto in silenzio qualche secondo.

- Sicuro anche quello

E ci scappa un sorriso.

Poi Bat mi dice

- Sai una cosa? Era da tanto che non mi svegliavo nel letto a casa di una ragazza sentendomi in questa maniera

- E quale sarebbe questa maniera?

Intanto piano piano mi avvicino a lui, disegnando col dito un piccolo cuore sul suo petto.

- Non so neanch'io bene che maniera sia.. mi sento strano, ma in senso buono.. un po' confuso, forse quello sì.. ma sono felice

Si volta a guardarmi negli occhi e mi dà un bacio, di quelli che sembrano che mettano ogni cosa al suo posto.
Poi lo fermo di colpo

- Starei a parlare con te qua tutto il giorno, ma guarda che ore sono.. meglio che andiamo ad aprire il bar prima che il capo ci faccia un grosso mazzo

Scoppiamo in una sonora risata insieme, mentre suonano le campane delle 8:30.

Improvvisamente, sento salire un mal di testa fortissimo dal nulla, metto la testa tra le mani, chiudo gli occhi e ho il flash di una strada, sembra in discesa..
ma non riconosco che strada sia..
vedo dell'erba alta..
poi inizia a distorgersi tutto..
è così confuso, non sento più nulla..

Tutto un tratto apro gli occhi e vedo Bat, e mi rendo conto che sono svenuta.

Lui non ha mai assistito ad una di queste scene e non sa niente di quello che mi succede, quindi ne è rimasto parecchio turbato perché non sapeva cosa fare in quel momento.

- Mayra stai bene? Ma cos'è successo?

Prendo un respiro profondo.

- Tranquillo Bat, sto bene, diciamo che.. ogni tanto.. mi succede che mi vengano una di queste, chiamiamole.. "crisi", ma poi come vedi passa. Non preoccuparti

- Sì ma Mayra non è normale, non ti conviene farti vedere da un medico?

- Ripeto Bat, sto bene

In questo momento non ho nessuna voglia di raccontare ciò che mi accade, non voglio parlare di visioni, niente di niente.

Però un pensiero nella testa mi rimane.. quella strada in discesa, anche se subito non m'ha trasmesso nulla, ripensandoci non m'è nuova..
ma non saprei proprio dire che strada possa essere.

Mi alzo dal letto come se nulla fosse, ormai è ora di prepararci ed andare ad aprire il bar.

Ci vestiamo e ci diamo un bacio prima di avviarci e dividere le strade.
Il paese è piccolo e non mi va che subito la gente venga a sapere tutto ciò che faccio, odio tutte quelle chiacchiere perché le persone non sanno farsi una vita propria.

Gli ho detto d'andare prima lui, così inizia ad aprire.
Perché io sento il bisogno di fermarmi un secondo e pensare.
Pensare a quella dannata strada, che può sembrare un flash così, banale, senza importanza..
ma ha lasciato qualcosa di forte dentro di me e non me ne capacito.

Ho una stranissima sensazione dentro.

E se fosse legato a qualcosa di quand'ero piccola?

lunedì 18 agosto 2025

Capitolo XI ~ Cedere


Apro la porta e me lo ritrovo davanti in jeans, camicia bianca e torso nudo sotto, coi capelli ancora appena da finire d'asciugare e un profumo di dopo barba indescrivibile.

Rimango per una frazione di secondo lì a guardarlo 

- Entra

- Con permesso

Intanto si guarda un po' in giro.

- Hai proprio una bella casetta e un divano molto comodo

Mentre ci si accascia sopra.

- Ti ringrazio, sì diciamo che con gli anni l'ho arredata abbastanza bene 

Si gira e vede la pila di fogli.

- Per caso sono quelli tutti i fogli che volevi mettere apposto da sola?

- Ehm.. sì, o almeno ci stavo provando..

- Vieni, siediti vicino a me, ti faccio vedere bene come si fa l'inventario

Me lo dice ad un palmo dal naso e il suo dopo barba mi pervade tutta in un solo colpo.

Iniziano ad arrivarmi un sacco di pensieri in testa

"Perché mi sta battendo così forte il cuore? Questa non è la solita sensazione di quando siamo vicini.. non sento solo un enorme desiderio, ma sento anche qualcosa di più profondo, più intenso più.. romantico"

Scaccio immediatamente quei pensieri dalla testa e mi metto seduta accanto a lui.

Bat inizia a prendere ad uno ad uno tutti quei fogli e comincia a metterli in ordine per data

- Vedi, se inizi a metterli in ordine per il nome come stavi facendo rischi che poi appunto, ti perdi e viene più difficile 

- Sisì, è vero, hai ragione

In realtà, non lo sto nemmeno ascoltando, ma non per cattiveria, ma perché il mio cervello non riesce a rimanere concentrato su quei maledetti fogli, ma piuttosto sulle fossette che gli vengono sulle guance quando sorride.. oppure a quel modo di guardarmi che ha quando mi spiega le cose.. o non lo so nemmeno io. 

Per allentare la situazione gli dico

- Vuoi un bicchiere di vino?

- Hai del vino? Bianco o rosso?

- Entrambi

- Vada per il rosso allora 

Vado in cucina a prendere la bottiglia, la stappo, prendo due calici e ritorno a sedermi vicina a lui.
Intanto continuamo con l'inventario, un bicchiere.. due bicchieri..

Dopo il terzo bicchiere, la mia mente non decide più quello che è giusto o sbagliato, quello che è meglio fare oppure no, mi accorgo che inizia ad agire da sé, anche il mio corpo..

Mi sento così leggera e spensierata vicino a lui..

Bevo un altro sorso di vino.

Bat fa un gesto che non doveva fare, se pur minimo e di piccolo conto.
Mi guarda le labbra e col pollice mi pulisce una goccia di vino rimasta sul lato.

In quel momento ho spento totalmente il cervello.

Un secondo dopo, mi sono ritrovata le sue labbra sulle mie, un bacio improvviso. 
Per un attimo penso di tirarmi indietro, ma la verità è che non voglio.

Il suo bacio è lento, morbido, attento.
Poi, come se nemmeno lui potesse.. riuscisse a fermarsi, la sua bocca diventa più decisa. Mi afferra per la vita e mi tira sopra di sé.

Sono appoggiata sul suo petto, sul divano, le ginocchia che affondando accanto ai suoi fianchi.
Bat mi stringe forte, e ogni bacio è più intenso del precendente. 

Scende a baciarmi sul collo.. sulla clavicola.. sulla spalla e ogni tanto sento la punta della sua lingua sulla pelle.

Lentamente mi spoglia, e io faccio lo stesso con lui, così da sentire il calore dei nostri corpi mentre si fondono.

Tra un bacio e l'altro mi guarda, e in quegli occhi leggo qualcosa che non ho mai visto prima.
Ogni gesto, ogni contatto dicono che non c'è più ritorno. 
Mi sento viva, travolta, desiderata. 
Sopra di lui, con le nostre labbra che non si staccano e il ritmo dei nostri corpi che sono perfettamente sincronizzati.

Non sto pensando a niente, se non a questo istante, al mio corpo sopra il suo.

Lui mi dice ansimando 

- Non sono cosa stia succedendo tra noi, ma quello che so è che non voglio che finisca 

Io non riesco nemmeno a rispondergli, lo stringo a me e ansimo con lui.

Capisco che non c'è più niente da nascondere e che da questa notte, tra di noi niente sarà più come prima..


sabato 16 agosto 2025

Capitolo X ~ Realizzare


Oggi vado da Evelyn. 
Mi manca così tanto.. la sua risata che contagiava tutti, il suo modo di fare così tranquillo e sereno, sempre col sorriso sul viso.. spero tanto di vederla tornare esattamente così.

Dopo aver finito di fare due faccende in casa, mi faccio una doccia, metto le scarpe e mi dirigo verso l'ospedale.

Quando sono quasi lì davanti, vedo che mi raggiunge un medico di corsa e già il cuore mi va a mille perché penso "che succede adesso", ma subito cambio idea, perché lo vedo col sorriso.

- Signorina Mayra, la sua amica non ha ancora aperto gli occhi, però ha dato segni di movimento, ha mosso entrambe le mani e ha sentito cosa dicevamo. Venga, andiamo da lei 

Non ci posso credere. Ho la felicità a mille e subito mi viene in mente di mandare un messaggio a Bat per dargli la notizia, poi penso "no, perché, Bat può aspettare, adesso corro da lei".

Entro dentro la sua stanza, mi avvicino.

- Evelyn sono io Mayra mi senti?

E vedo che fa un piccolo cenno con la mano. Allora gliela stringo.

- Vedrai che ti riprendi presto, io sono sempre qua vicina a te

E sento che lei mi stringe debolmente la mano. Per me è stato un gesto enorme, perché vuol dire che ci sarà ripresa, piano piano.

- Penso che sia meglio lasciarla riposare per ora, più tardi faremo altri accertamenti

Mi dice il medico, sorridendo.

Saluto ed esco dall'ospedale, sono contentissima.
Prendo il telefono e senza nemmeno pensarci chiamo Bat

"Pronto Mayra?"

"Sono appena uscita dall'ospedale e Ev ha dato finalmente segni di ripresa! Le ho parlato, ha sentito e m'ha stretto la mano"

"Sei seria?? Oh santo cielo meno male, le mie preghiere sono state esaudite"

"Lascia perdere le preghiere, è grazie ai medici se lei piano piano si sta riprendendo. Invece di pensare alle preghiere, perché tra una mezz'oretta non passi al bar e prendiamo un caffè?"

"Direi che si può fare, a dopo"

Sinceramente? Non so neanch'io perché l'ho invitato a prendere un caffè. 
M'è uscita spontanea la domanda e delle volte, spesso, mi chiedo perché non mi faccio gli affari miei..

Vado al bar e Bat arriva sincronizzato con me.

Dico

- Caffettino veloce perché poi devo andare a casa che ho delle cose da sbrigare

- E caffettino veloce sia allora, che hai da fare?

- Ho da mettere a posto un sacco di fogli dell'inventario del bar, un casino 

- Se vuoi posso darti una mano, in compagnia è meno noioso

Quando m'ha fatto quella proposta m'è mancato il battito e per un attimo non rovescio il caffè. 
Sto per dirgli subito di sì, quando ho pensato lucidamente che è meglio non creare nessuna situazione strana.

- Stai tranquillo, non preoccuparti, tanto ne metto a posto pochi e me ne vado a dormire che mi sento assonnata. Ma grazie lo stesso

Bat finisce il caffè, posa la tazzina.

- Beh allora grazie a te per il caffè, ci sentiamo e se per caso cambi idea, il mio numero ce l'hai 

Dicendolo mentre usciva dal bar.

No. 
Non cambio idea, non ne ho nessun motivo, o almeno credo..

Chiudo di nuovo il bar, perché oggi è giorno di chiusura, l'ho aperto solo per quell'occasione. Il caffè con Bat, sai che occasione..

Passo a fare la spesa e vado dritta a casa che non ho voglia di stare in giro. Arrivo e mi metto a fare tutto quel mega inventario, ci sono davvero tantissimi fogli tutti da riordinare.

Ripenso alla proposta di Bat, ci penso a lungo..

Alla fine gli mando un messaggio 

"Senti, ci ho ripensato, ne ho veramente troppe di carte, hai testa di venirmi a dare una mano?"

Attendo una sua risposta che per fortuna arriva subito 

"Finisco di farmi una doccia veloce e arrivo". 

Perfetto, finisce di farsi la doccia.

Dopo circa una mezz'oretta sento suonare il citofono, vado ad aprire e quando apro la porta realizzo d'aver fatto la stronzata più grossa della mia vita.


Capitolo IX ~ Desiderio


Mi sveglio in ritardo per il lavoro, raro, non mi capita quasi mai. 
Mi alzo di corsa e faccio tutto di fretta, non sto a guardare i dettagli più di tanto nel vestirmi.

Esco, prendo la bici e pedalo più veloce che posso fino al bar. Vedo che c'è già un cliente fuori ad aspettare e penso "eh adesso aspetta un attimo signore mio".

Mentre mi avvicino al bar mi rendo conto che il signore è Bat e subito mi torna alla mente il sogno che ho fatto stanotte e mi sale un brivido lungo la spina dorsale.

- Finalmente ce l'hai fatta ad arrivare, non hai sentito la sveglia?

- Esattamente così, ogni tanto capita, sai com'è. Comunque devi farti fare una copia delle chiavi perché non è possibile che lavori anche tu qui e non hai le chiavi

Mentre apro la porta del bar penso "in realtà è perché per metà nottata ho pensato a quel dannato sogno, ci credo che poi non ho sentito la sveglia".

Vado dietro al bancone per mettermi il grembiule e intanto mi sento i suoi occhi addosso, non so perché. 
Anche lui va a metterselo.

Entra uno dei soliti clienti e lo serve Bat, che solitamente, se poteva, li lasciava tutti a me mentre lui andava a farsi gli affari suoi. 
Stavolta no. Allora io ne approfitto per iniziare a fare qualcosa. 

Oggi abbiamo un pranzo abbastanza grande e tutto dev'essere perfetto e ci siamo solo io e Bat, quindi, concentrazione massima. 
I clienti dovrebbero arrivare intorno alle 13:00, spero siano puntuali e non dei casinari.

Sono le 13:03 e all'improvviso entrano un branco di persone, tra cui intravedo Kepler, lo psichiatra con cui la seduta non era andata molto bene. 

Vado a salutarlo per educazione.

- Buon giorno signor Kepler, spero si troverà bene a mangiare qui

- Oh buon giorno a lei signorina Mayra, ma avevamo detto di darci del tu, no? Non pensavo lavorassi qui

Lo dice mentre si toglie la giacca e l'appoggia sulla sedia.

- Sì, hai ragione dottore, allora cosa posso portarvi mentre aspettate il pranzo?

- Scusa Mayra, prima ci terrei a dirti che purtroppo l'appuntamento dovrà saltare perché ho avuto un imprevisto. Ti chiamerò io per fissarne uno nuovo

Come se niente fosse, dopo avermelo detto, si mette a chiacchierare con gli altri al tavolo.

A giro prendo le ordinazioni di tutti, chi vuole la pasta, chi vuole la pizza, chi vuole la carne, chi vuole l'insalata. 
Spero d'aver segnato tutto correttamente perché sono davvero in tanti.

Sono quasi le 15 del pomeriggio e loro sono appena andati via. 
È stato un inferno, non c'era mai il tempo per fare niente.

Io e Bat ci guardiamo con la faccia stravolta e ci diamo il cinque, ma appena le nostre mani si sfiorano, quel "cinque" non rimane più solo un "cinque", mi prende la mano e la stringe.

È durato solo un attimo. 
E mi chiedo perché l'abbia fatto, così, di punto in bianco.

Il problema è che ogni suo tocco mi fa tornare con la mente dentro a quel sogno, ma io non ci voglio più pensare. Basta. È stato solo un sogno come ogni altro.

In questo momento non c'è nessun cliente quindi decido d'andare un attimo nel retro a fumarmi una sigaretta. Appena chiudo la porta, si riapre ed entra Bat e fuma anche lui con me.

Non so cosa sia successo in quel momento.

Io sono appoggiata al bancone della cucina che mi fumo tranquilla la mia sigaretta, lui passeggia avanti e indietro davanti a me e mi fissa.

- Cos'hai da guardare?

Gli dico in modo un po' strafottente.

- Niente, mi sto solo rendendo conto che sei davvero bella

Mentre dice quello, mi si avvicina e mi incolla al bancone con una spinta.
Le sue labbra sono così vicine alle mie che sento uno strano desiderio crescere dentro di me.

- Che fai..?

Gli dico sottovoce sfiorando le sue labbra.

Lui lentamente si scosta da me.

- Non faccio nulla che tu non voglia, tranquilla

"Nulla che io non voglia? Penso che fosse la cosa che desiderassi di più in quel momento"

Un po' turbata, mi scollo dal bancone e mi fermo solo a guardarlo, e credo che dentro di me si sia scatenato un vortice di pensieri talmente osceni e limpidi da dover conservare dentro nascosti per sempre. 

La voglia che riesce a scatenarmi quel ragazzo non la riesco a capire.. forse nemmeno voglio capirla..

E da adesso in poi non dovrà più succedere nient'altro in questo ambito. Già ho la testa con abbastanza pensieri, mi ci manca solo lui.

E dentro di me dico "qua sta per succedere un casino"..


lunedì 11 agosto 2025

Capitolo VIII ~ Sogni richiesti


- Signorina Mayra..? Signorina Mayra?

Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è una dottoressa, mi alzo di scatto dal letto.

- Evelyn? S'è svegliata?

Guardando nel suo letto.

- Ho delle buone notizie, è stabile e dovrebbe svegliarsi entro pochi giorni. Adesso le consiglio d'andare a casa signorina e riposare un po'.

Sono felicissima, anche se ho ancora paura, ma ho una speranza in più adesso.

- Va bene signora, la ringrazio tanto, ma qualsiasi cosa chiamatemi per favore.

- Ma certo, arrivederla.

Faccio due passi ma sono troppo stanca, anche se felice, decido di chiamare Bat per farmi dare una strappo fino a casa, se è disponibile.

"Bat? Scusa se ti disturbo, ma ci saresti per darmi un passaggio fino a casa? Sono stravolta"

"Certo arrivo subito, sei ancora lì in ospedale? Come sta Evelyn?"

"Adesso è ancora in coma ma la dottoressa m'ha detto che potrebbe svegliarsi entro pochi giorni, sono troppo felice"

"Oh bene! Arrivo subito"

Mentre che aspetto, mi siedo su una panchina e come mio solito inizio a pensare. Mi faccio un sacco di domande in testa e non so per quale assurdo motivo, mi torna alla mente mia madre.

Mia madre..

Non la sento penso da 4 o 5 anni ormai.. soliti litigi famigliari che ti fanno perdere i rapporti.. ma non so perché mi sia venuta in mente così, a caso.

Intanto che sono immersa nei miei pensieri vedo arrivare Bat, salgo in macchina con lui, c'è alla radio una musica orribile, per cui spengo subito.

- Ehi, ma che fai, a me piaceva!
- E a me faceva schifo, come la mettiamo? Portami a casa dai.

Partiamo, e non so perché il tragitto m'è sembrato lunghissimo, anche se abito non tanto distante dall'ospedale per fortuna.
Scendo dalla macchina e prima di chiudere la portiera saluto Bat.

- Grazie per lo strappo fino a casa, ci sentiamo.

- Non c'è di che, sempre al suo servizio.

Dicendolo con un mezzo sorriso, cosa che con me non ha mai fatto, cioè sorridermi così.

Lui parte, alzo una mano in segno di saluto ed entro in casa.

Cerco subito di rilassarmi in qualche modo perché ho la testa che mi scoppia. Prendo il telefono e cerco uno di quei video che dicono siano rilassanti per il cervello, quelli con le onde sonore.

Io sono sempre stata un po' scettica su queste cose, ma per come sta andando questo periodo, va bene provare tutto.. ed effettivamente, dopo aver messo quella melodia nelle cuffiette, inizio a sentirmi un poco più rilassata.

Mi stendo sul divano ed accendo un po' di tv a caso, anche se ho le cuffiette, tanto per vedere qualcosa.

Ad un certo punto, con la coda dell'occhio, vedo passare un'ombra dalla cucina e ho pensato subito "ecco, una delle mie solite allucinazioni del cazzo", poi sento un frastuono venire sempre dalla cucina.

Cerco di guardare meglio ed era entrato un ladro, o almeno, qualcuno che non avrebbe dovuto esserci.

Spaventata penso "ci mancava solo questa", tremavo, cercando di non farmi sentire, vado di sopra dalle scale, piano piano, e mi chiudo nella camera da letto, faccio per prendere il telefono ma m'accorgo che l'avevo lasciato giù di sotto dalla fretta.

"Porca puttana!" Penso.

Ad un certo punto ecco che bussa forte dalla porta mia stanza, come se sapesse che ero lì.

Continua a dare calci e pugni, io sono dietro al lato del letto, spaventatissima perché non so cosa fare, non ho nessun'arma dietro nemmeno per poter provare a proteggermi.

Sono nel panico.

Resto immobilizzata lì. Fissando quella porta che poteva spalancarsi da un momento all'altro.

Ad un certo punto, sento un botto enorme, fortissimo, provenire dall'altra parte e sento la voce di Bat che mi chiama.

Apro la porta e vedo che Bat aveva steso il ladro con una mazza.

- Stavo venendo da te quando ho visto la porta di casa spalancata e ho sentito del rumore in casa, allora mi sono insospettito e sono entrato

- E meno male direi! Chiamo la polizia

Dopo averla chiamata e aver fatto portare via il bastardo, do spontaneamente un abbraccio a Bat perché m'aveva salvata.

Lui subito rimane un po' rigido, ma poi si scioglie anche lui in quell'abbraccio.

Ci stacchiamo quasi con imbarazzo.

- Ok, visto che ora stai bene io andrei a casa..

- Sì è meglio, grazie ancora, ci sentiamo.

Entro di nuovo in casa e dico ad alta voce
"stavolta posso starmene davvero tranquilla?"

Mi rimetto sul divano, e piano piano crollo dal sonno..

Sento che la mia testa comincia a viaggiare, ma questa volta non nel solito brutto modo.

M'addormento e faccio un sogno stranissimo..

"Sono con Bat in una stanza semi scura, dove s'intravedono però le cose.. intravedo lui e gli domando

- Cosa ci facciamo qui

- Non lo so, è il tuo sogno.. non il mio, dimmelo tu cosa ci facciamo qui..

- Io mi sono semplicemente addormentata pensando..

- Pensando a cosa di preciso? A questo?

Mi afferra delicatamente ma deciso allo stesso tempo, per i fianchi e mi tira verso di lui, abbiamo il viso e le labbra vicinissime.

Lui s'avvicina e mi sussurra una cosa all'orecchio "siamo nel tuo subconscio, questo posto è solo quello a cui stavi pensando tu prima d'addormentarti, l'hai creato tu"

Dopo avermi detto quella frase, mi sposto leggermente tanto da guardarlo in faccia
.
Sento un qualcosa che sale dentro di me
.
Alla fine cedo.

Iniziamo a baciarci, ogni bacio era come se ci fossimo voluti da sempre.
In questo momento non sto pensando a niente, se non ad ogni suo tocco, ad ogni suo respiro sulla mia pelle.
Sento il suo calore sul mio corpo e la cosa ci fa impazzire entrambi.

Alla fine sono cosciente di quello che sto sognando e la cosa strana è che, alla fine, mi sta anche piacendo e vorrei non finisse.

Lui che mi stringe, mi sta facendo sentire la donna più desiderata dell'universo in questo momento.

All'improvviso, mi sveglio di colpo a causa del gatto. Ha fatto cadere un vaso.
Lì per lì m'arrabbio, poi penso al sogno che stavo facendo e mi dico "stavo facendo sesso non Bat, non che fosse niente di speciale..".

Mi rimetto giù a dormire mentre penso ".. però.."


giovedì 7 agosto 2025

Capitolo VII ~ Incertezze


No.

Non può essere. Non lei.

All'improvviso squilla il telefono. Rispondo.

"È suo il numero che ha lasciato la ragazza da chiamare in caso di emergenza?"

"Sì, sono io, ma cos'è successo?"

"Se può venire in ospedale le spiegheremo tutto"

Il cuore mi si ferma.

Con la poca forza rimasta in corpo inizio a correre all'ospedale.

Appena arrivo, vedo una scena orribile.
Evelyn sulla barella, intubata, piena di ferite ovunque, la testa sanguinava.
Fermo il primo medico che trovo e gli chiedo cosa diamine sia successo

- Immagino che lei sia la sua amica, la ragazza era in motorino ferma al semaforo, quand'è scattato il verde lei giustamente è andata, ma un camion, che doveva stare fermo al rosso, è partito e l'ha investita. Ora è in condizioni gravissime. Mi spiace, non posso dirle altro per ora. Si sieda pure in sala d'attesa

A quelle parole rimango immobile.
In silenzio.
Non so neanche cosa dire.
Sono sotto shock.

Lei stava venendo da me, se non ci fossimo dovute vedere magari..

Qualunque pensiero mi passa per la testa.

Sono in stato confusionale.

Mi metto la testa tra le mani, tremo, e rimango lì seduta ad aspettare notizie, piangendo come una bambina e stavolta questo dolore che sto sentendo è proprio il mio, non quello di qualcun'altro.

L'attesa è lunghissima, o forse sembra solo a me.
Non ce la faccio più, mi alzo e vado a vedere se trovo un dottore per chiedere qualche informazione.
Trovo una donna e subito le corro incontro, le spiego la faccenda e mi risponde

- Mi spiace, non sarei tenuta a darle altre informazioni, ma voglio essere sincera con lei, la sua amica è in gravi condizioni di vita in questo momento e la mia equipe sta facendo del suo meglio per riuscire a salvarla. Mi dispiace, ma non posso dirle altro

La ringrazio piangendo e ritorno a sedermi al mio posto.
A parte sapere che è in gravi condizioni, non so altro.
Ma l'ho capito anch'io ormai che è in gravi condizioni, ma ditemi anche qualcos'altro per l'amor di Dio!

Sento una rabbia salire dentro di me, mai sentita così intensa.
Non so cosa fare.
L'unica cosa che mi viene in mente è chiamare Bat e spiegargli la situazione, anche perché, non ce la faccio a stare da sola.

Dopo averlo chiamato e avergli spiegato tutto, in nemmeno un quarto d'ora arriva già in ospedale. Mi abbraccia forte, perché lui è sempre stato consapevole del legame che lega me ed Evelyn e quindi può benissimo immaginare come posso sentirmi in questo momento.
Non dice una parola, si siede accanto a me e mi stringe la mano. L'unica cosa che riesce a dirmi è

- Ev è forte, vedrai che ce la farà

Non è stato per niente di conforto in quel momento, lo so che lei è forte, ma davanti a queste disgrazie non si sa mai per certo come può andare a finire.

Le ore passano e noi siamo sempre lì, in quella maledetta sala d'attesa che adesso mi sembra una prigione.
Arriva un medico, finalmente

- Le operazioni che dovevamo fare le abbiamo terminate, ora lei è in coma, e sinceramente non so dirle per quanto potrà starci

- Posso passare qui la notte dottore? Per favore

Anche se è appena mezzogiorno, io voglio assicurarmi di poterle stare accanto.

- In verità, no, non potrei farglielo fare, ma se vuole, può stare nella stanza con la sua amica, c'è un letto libero accanto al suo. Non si preoccupi, sono il primario

Dopo averlo ringraziato non so quante volte, dico a Bat che allora può tranquillamente andare a casa, visto che posso stare con lei, riesco a stare anche un pò più "tranquilla", se così si può dire..

Dopo aver salutato Bat, vado nella sua stanza, la vedo ancora intubata, piena di quelle ferite.. scoppio a piangerle praticamente addosso

- È tutta colpa mia, se non ci dovevamo incontrare questo non sarebbe successo!

Mi siedo sulla sedia accanto a lei e le parlo, le racconto, come se lei potesse sentirmi.. o magari mi sente ma non può reagire

Passo tutto il pomeriggio ad andare avanti e indietro nella stanza, ad aspettare un suo piccolo cenno. Le ore sono interminabili. Medici che corrono avanti e indietro, barelle che si scontrano l'una con l'altra perché ci sono altri casi gravi e quindi si deve fare tutto di corsa.

Passo la giornata così fino alla sera.
Do un bacio sulla fronte ad Evelyn, pregando dentro di me che in qualche modo ce la faccia.
Mi metto nell'altro letto.
Chiudo gli occhi.
Ma appena riesco a prendere sonno, l'immagine del suo incidente mi viene davanti agli occhi, come se fossi stata anch'io lì.

Scoppio in un pianto disperato.

Poi la guardo e le dico
- Ti prego, almeno tu, non mi lasciare, ho bisogno di te

martedì 5 agosto 2025

Capitolo VI ~ Speranza e non


Lunedì mattina. Ore 10:55.

Sento l'orologio tichettare così forte che mi viene voglia di prenderlo a calci, forse sarebbe anche un piccolo modo per sfogarmi.

Questi cinque minuti sono i più interminabili della mia vita. Evelyn mi ha chiesto se volevo che m'accompagnasse, ma le ho detto che non era il caso.

10:58. Spero almeno che il dottore sia puntuale. Nel frattempo gioco con una ciocca dei miei capelli, non riesco a stare ferma per l'agitazione. Tra poco non so nemmeno io cosa dirgli una volta entrata in studio.

Un cigolio mi fa alzare la testa di scatto. La porta dello studio si apre e ne esce un uomo molto alto, con un lungo camice bianco classico ma con una faccia che non mi piaceva per nulla.

- Signorina Mayra?

- Eccomi dottore

- Prego, si accomodi pure dove più le aggrada, io sono il dottor Kepler

- Per favore possiamo darci del tu? Mi metterebbe più a mio agio dottore

Mentre gli stringo la mano

- Nessun problema, allora Mayra dimmi, perché hai voluto contattarmi?

A quella domanda inizio ad agitarmi come non mai.
Inizio a sudare e tutto attorno a me si stava facendo più strano, offuscato.
Ho deglutito, e l'ultima cosa che ricordo è che stavo per iniziare il discorso e poi.. il nero.

Quando ho riaperto gli occhi la prima cosa che ho visto è stato il soffitto bianchissimo e poi ho sentito la voce di Kepler

- Direi che la seduta per oggi termina qua

Mi aiuta a mettermi seduta, un mal di testa fortissimo

- Dottore non so cosa sia successo esattamente..

Ma prima che mi lasciasse finire

- Glielo dico io signorina, anche se non sei riuscita a dire una parola, io essendo un medico di questo settore penso d'avere già intuito qualcosa, anche se non hai aperto bocca. Il fatto che appena t'ho posto la domanda diretta ti sei sentita male è stato un sovraccarico del tuo subconscio che ha cercato, in qualche modo, di proteggersi per non tornare ad un preciso momento. Però direi di affrontare questo discorso nella prossima seduta, perché io adesso ti vedo molto scossa e non mi sembra il caso di continuare per oggi

- Sì, lo credo anch'io, grazie dottore.. pensavo che come prima seduta andasse un po' meglio

- Non scoraggiarti Mayra, è la cosa più importante. Fissiamo l'appuntamento per la prossima settimana, sempre lunedì alle 11

Saluto il dottore, ed esco dalla stanza, ancora più scossa di prima. Continuo a domandarmi cosa mi sia capitato quando m'ha semplicemente chiesto di cosa gli volevo parlare.
Cerco di trovare una spiegazione a tutto questo ma ogni volta le cose s'incasinano sempre di più.

Esco dalla struttura, ma non ho voglia d'andare a casa subito, così opto per fare un giro e schiarirmi le idee, cosa impossibile per me in questo momento.

Passeggio, lenta, guardo il cielo e gli faccio qualche domanda che mi viene lì sul momento.
Mi metto a pensare un po' a tutto.
Se solo la mente stesse un po' zitta sarebbe già un aiuto in più!

Prendo il telefono e scrivo un messaggio ad Ev "diciamo che non m'aspettavo una seduta del genere dal dottore", lei subito risponde con "che cosa intendi? Spero in qualcosa di positivo almeno! Ho ancora mezz'ora da stare a lavoro, appena finisco ti chiamo e ci vediamo così mi racconti tutto". Le rispondo che l'avrei aspettata.
Ho passeggiato ancora un po' per far passare quella mezz'ora.

Mi guardo un po' attorno per cogliere qualche particolare che magari m'è sfuggito del paese. Vedo un po' di fiori colorati, mi fermo a guardare il fiume e a scattare qualche foto, bellissimo oggi il panorama.

Mezz'ora ormai è passata e io non sono una persona molto paziente.

All'improvviso sento una fitta atroce allo stomaco, alla testa, a tutto il corpo.
Vedo solo un flash di un mucchio di sangue su una strada.
Ma stavolta c'è qualcosa di diverso. Sento che c'è troppa connessione con questa persona, chiunque essa sia e il dolore è cento volte più forte delle altre volte.
Mi accascio a terra e mi viene in mente solo un pensiero..

"Evelyn..?"

Capitolo XII ~ Frammenti

Apro gli occhi, guardo la sveglia e noto che sono le 7:57 del mattino. Fortunatamente ancora presto. Mi giro e lo vedo lì.. anc...